venerdì 8 novembre 2013

Ternitti (Mario Desiati) - Venerdì del libro

Per questo venerdì del libro propongo un libro di un autore italiano che ho preso in prestito aderendo all’iniziativa Libri Sempre in Giro attiva nella biblioteca comunale “A. Santori”, nel mio Comune di residenza.

Quando l’ho scelto non sono stata mossa da nulla in particolare: volevo leggere qualche cosa di diverso dagli ultimi libri letti e che non fosse un thriller (genere che leggo spesso).
Ternitti mi ha incuriosita.

Ternitti, di Mario Desiati, è un romanzo che narra vicende vere, seppur romanzate – così dice l’autore – che non sono, dunque, una pura invenzione. Ed è stato questo il lato peggiore della faccenda nel senso che mi è capitato più volte di pensare a quelle situazioni e di avvertire un senso d’angoscia. A parte il coinvolgimento emotivo, la lettura scorre che è un piacere anche se ho trovato un po’ troppo sdolcinato il finale. Mi sarei aspettata qualche cosa di diverso, un tocco rosa un po’ troppo accentuato.

Spesso vengono riportati dialoghi nel dialetto salentino e, pur essendo riuscita a capire quasi tutto, la cosa all’inizio mi disturbava un po’. Poi ho capito, o almeno ho creduto che fosse così, che si sia trattato di una tecnica usata dall’autore per far immedesimare maggiormente il lettore nei personaggi.
Questo nulla toglie, secondo me, ad una lettura piacevole nella quale il racconto, in prima persona, di Mimì Orlando (la protagonista) inizia nel 1975 quando viene narrata una storia di emigrazione di altri tempi ma molto comune a storie moderne. Mimì e la sua famiglia se ne vanno dalla Puglia per approdare in Svizzera dove suo padre diventerà un operaio di una grande fabbrica in cui si produce l’eternit. 
Lu ternitti”, così è chiamato: un miraggio di benessere e ricchezza che porterà, invece, solo sofferenza e morte.
Alla storia di fondo collegata all’emigrazione ed al lavoro si somma la storia personale di Mimì, una storia fatta di emozioni autentiche e di scelte coraggiose, fatta di determinazione e di coraggio, di delusioni e di conquiste.
Mimì continua il suo racconto anno dopo anno, arrivando ad essere una donna matura e a vedere morire tante delle persone che erano con lei e la sua famiglia in quella maledetta fabbrica.
Non vado oltre con la trama: ho letto anche qualche recensione negativa su questo libro (lette dopo averlo finito, non mi sono voluta fare influenzare in nessun modo prima)… ovviamente sono tutte opinioni personali e non tutto può piacere a tutti.
A me non è dispiaciuto affatto seppur con un finale che mi ha delusa un po’.
Con questa lettura partecipo anche alla gara in corso Io leggo italiano.

1 commento:

  1. Mi sembra una lettura molto interessante, che metto nella lista. Grazie anche per aver segnalato Io leggo italiano che mi era sfuggita.

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